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    ESTRATTO STORYLINE

    Mercoledì 13 giugno 2018 – ore 20:45
    Da qualche parte in Italia – Radio Monte Carlo


    È quasi terminata la prima ora del noto programma radiofonico “In viaggio con DiMaggio” e le ultime note della canzone di Alice Merton, No Roots, risuonano più abbassate nella frequenza, segno che la voce calda e avvolgente del presentatore Maurizio Di Maggio sta per irrompere come al solito ad allietare la serata di chiunque abbia la fortuna di essere sintonizzato sulla frequenza giusta. Infatti pochi istanti dopo, la voce dell’uomo è l’unica cosa che si riesce a sentire. Quel suono caldo, avvolgente come di un parente caro che ti racconta di un posto esotico che ha visitato. Qualcosa di piacevole. Racconta un evento, un aneddoto che sembra aver vissuto in prima persona durante uno dei suoi viaggi in qualche posto sperduto sulla terra. Sono quasi le 21, la gente a casa, nei locali è seduta a tavola a cenare; l’uomo lo sa e parte con l’allietare i commensali di questa sua tavolata di famiglia, con parole cariche di calore in un racconto a tratti suggestivo, a tratti, forse, dando l’idea di vantarsi un po’. Un voler ostentare fatto da chi il mondo lo ha visto in lungo e in largo e quindi si arroga il diritto di parlare e saperla lunga. Dopotutto i radiofonici sanno tutto e conoscono tutto, no? Una cosa che sanno gli ascoltatori assidui e più navigati. Non mancano i sorrisetti compiaciuti o infastiditi quando l’uomo racconta qualcosa di divertente che però, a noi, non è dato sapere. Sono altre le cose che al momento ci interessano e interessano la nostra storia. Come il fatto che tutte le stazioni astronomiche sono “sintonizzate” su un unico evento che sta accadendo nel cielo, lontano ancora da qualsiasi immagine visibile a occhio nudo. Forse una stella più grande del normale si può scorgere nel firmamento, a chi ha la fortuna di averlo sgombro. Ma gli astronomi lo sanno, lo vedono coi loro enormi telescopi quella massa gigantesca che come un enorme treno merci, avanza impietosa verso la Terra. In breve tempo, il panico. La massa colpirà la Terra, è troppo veloce, troppo grande, troppo densa per essere schivata. In pochissimi istanti il messaggio viene trasmesso verso qualsiasi via di comunicazione conosciuta dall’uomo. I telegiornali impazziscono in tutto il mondo. Messaggi da parte dei governi prendono in breve tempo piede sugli schermi degli attoniti spettatori e persino la voce calda e compassata del navigato Maurizio Di Maggio tentenna freneticamente. Il conduttore è terrorizzato. Ha il comunicato davanti agli occhi e l’unica cosa che si sente alla radio è il suo respiro affannoso, come di qualcuno che ha appena ricevuto una notizia talmente tragica da essere quasi impossibile da digerire. Poi un suono. Un tossicchio.
    «A-amici di Radio Montecarlo… mi vedo costretto a interrompere la vostra serata per… oddio…»
    Un sospiro. La voce cade ancora. La radio piomba in un silenzio assordante per poi ricolmarsi con la sua voce:
    «Ci è appena giunta notizia di… qualcosa, qualcosa di enorme… sembra… sembrerebbe un asteroide… un asteroide che è in rotta di collisione con la Terra…»
    Il terrore. L’intero pianeta Terra piomba immediatamente nel caos. La gente si riversa nelle strade in cerca di un riparo, un posto sicuro dove potersi nascondere dall’imminente impatto con l’asteroide. Il panico è ormai diffuso e a poco servono i tentativi dei vari governi di rallentare lo scoppio di una crisi di livello mondiale. Solo gli animali sembrano tranquilli, agitati solo dagli umani che cercano in tutti i modi di mettersi in salvo. Strano. Perché non reagiscono? Sono le 22:45. Radio Montecarlo continua le sue trasmissioni come se il mondo non fosse ormai sull’orlo del baratro. Ma la voce del conduttore non c’è più. Sostituita dalla musica che in modalità casuale continua inesorabile come a voler segnare un macabro cameo della famosa orchestra del Titanic. Fino alla fine, no? Il cielo si illumina. La massa è ormai qualcosa di visibile da ogni angolo del globo illuminato dalla luce riflessa della Luna.

    ESTRATTO SCENARI

    Il Principato di Monaco (in francese Principauté de Monaco) è un sottile lembo di terra sulla Costa Azzurra, di dominio francese ma confinante con la penisola italiana, la quale dista solamente 10 km. Città-stato indipendente, seconda solamente a Città del Vaticano per la sua dimensione ridotta, affaccia sul Mar Ligure ed è situata ai piedi delle Alpi. Il Principato occupa una superficie di soli 2,02 km quadrati ma, nonostante tutto, è uno degli stati più fiorenti al mondo. Il suo clima è tipicamente mediterraneo, con inverni miti e umidi ed estati calde e ventilate dato il suo affacciarsi sulla Riviera di Ponente; la temperatura media si aggira intorno ai 10° in pieno inverno e ai 24° in piena estate. Il territorio è collinare e la sua massima elevazione è di 164 metri s.l.m. sita all’estremità superiore dello Chemin des Révoires. Il Principato, inoltre, è suddiviso in 10 quartieri (Quartiers) e da un punto di vista amministrativo è costituito da un solo comune.

    Elaadara è un pianeta piuttosto piccolo se paragonato alla sorella Terra. Infatti, la sua superficie raggiunge i 1737,1km di diametro, nonché la metà esatta della Luna. Si tratta di un pianeta piuttosto semplice nella sua conformazione, dalla natura selvaggia e incontaminata che prende il sopravvento su qualsiasi cosa. Ai due poli, come per la Terra, vi sono zone di riferimento quali il Vora, situata a Nord e rappresentante la sede del Sythal, il Consiglio, attorno al quale si sviluppa la città di Voeden, piuttosto simile alle antiche poleis se si osserva come si sviluppa la società al suo interno. Al contrario, al polo inverso, quindi a Sud abbiamo la prigione, attorno alla quale si sviluppa il Pharron, il lugubre lago fonte di esalazioni tossiche ma nutrimento per la flora circostante. Il pianeta non presenta un clima stabile, infatti questo varia in base alle zone presenti sulla sua superficie, sia negli otto distretti presenti ché in quelle più esterne.

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    Edited by Mettiu - 25/10/2022, 23:50
     
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